Superare l’ansia da “genitore perfetto”: si può?
Superare l’ansia da “genitore perfetto”: si può?
Superare l’ansia da genitore perfetto è la domanda a cui proveremo a rispondere. La relazione genitore – figli è caratterizzata da inevitabili aspetti d’ansia. Quando nasce un bambino ci si trova catapultati in una realtà nuova, in cui un cucciolo d’uomo tra le braccia richiede ed assorbe molte energie. Le aspettative sono altissime anche da parte della società: pare che ognuno debba dire la sua e gli esperti in questi campi abbondano. Risultato? Per un genitore diventa complicato orientarsi tra tutte queste voci, il senso di fallimento è dietro l’angolo e l’ansia cresce.
La scuola del “bravo genitore”: promossi o bocciati?
“I giochi indispensabili 0-6 mesi”, “Come abituare il tuo bambino a dormire tutta la notte”, “Le dieci regole per dialogare con gli adolescenti” … e via discorrendo: sono solo alcuni degli esempi di indicazioni (ma ci verrebbe da definirle talvolta “prescrizioni”!) che oggi il genitore trova – ormai quasi inevitabilmente, lungo il proprio percorso. È come se ci si aspettasse che per far funzionare la relazione con i propri figli, le mamme e i papà avessero bisogno di una sorta di “cassetta degli attrezzi”, spesso predefinita da altri ma che è in fin dei conti generica e non tiene conto delle situazioni singolari.
Se, da un lato, è innegabile che crescere un figlio implichi una serie di consapevolezze profonde e anche di conoscenze pratiche (genitori si diventa!), dall’altro ci pare che la rete e i social network propongano troppo spesso dei modelli di genitorialità irrealistici e irraggiungibili. Modelli di genitore “perfetto” che alimentano l’ansia e la frustrazione dei genitori “normali”.
Genitori in burnout
Per provare ad assomigliare ai modelli che ci vengono proposti continuamente, il rischio è quello di finire in una sorta di “burnout” familiare: il sovraccarico emotivo è troppo, non è possibile tenere il passo con tutte le indicazioni e le aspettative che arrivano dall’esterno. I genitori arrancano nella sfida di rincorrere quel modello di perfezione a cui tutto riesce così facilmente (la casa profuma di pulito, i bambini giocano in autonomia, in tavola solo prodotti a km 0…): la relazione con i figli e il partner può così caricarsi di sensi di colpa, ansia e fatica. Questo cortocircuito, insomma, rischia di minare non solo il proprio benessere psicologico ma anche la relazione di coppia e la relazione genitoriale.
Come superare l’ansia da “genitore perfetto”?
È perciò fondamentale guardare con occhio critico a quelle aspettative e ai modelli di genitorialità performativa di cui siamo circondati. Non è necessario essere genitori perfetti, è auspicabile essere genitori consapevoli. Come fare? Si può partire dal modulare e rivedere le attese su se stessi e sui propri figli. Ad esempio, è naturale che già durante la gravidanza i futuri genitori abbiano diverse fantasie su quello che sarà il loro bambino, il legame che si creerà e lo stile educativo che si desidera mantenere. Può essere poi molto destabilizzante rendersi conto che è quasi impossibile che la realtà corrisponda a quanto si era immaginato e che spesso solo in piccola parte si riesce a realizzare quanto programmato durante quei mesi di attesa. Ma questo non significa non essere all’altezza del ruolo: si può vivere il cambiamento accogliendolo come una scoperta, un’opportunità di conoscere il proprio bambino proprio per come è lui/lei oppure di sperimentare nuovi modi per confrontarsi con quella data situazione.
Il confronto e la condivisione con altre famiglie, poi, possono essere salvifici: dialogando con chi si trova in passaggi di vita simili, lasciando andare le eventuali maschere da “genitore perfetto”, ci si può sicuramente aiutare e ci si accorge che la realtà è sempre e per tutti complessa, fatta anche di compromessi e di errori. La maternità e la paternità sono percorsi meravigliosi e la meraviglia sta proprio nella complessità delle cose: non esistono libretti di istruzioni universali, perché ciascun bambino e ciascuna famiglia sono un incontro unico e irripetibile, al quale non servono ricette belle e fatte.
Laddove le ansie, la frustrazione e la complessità diventano nodi troppo ingarbugliati per essere districati con le sole proprie energie, può essere utile e importante chiedere un aiuto psicologico fondato su dialogo e ascolto autentici.
Il team di QUIPSICO offre un supporto psicologico e percorsi di accompagnamento alla genitorialità che mirano a comprendere le complessità di ciascuna situazione, ma anche a valorizzare le potenzialità sicuramente presenti, per trovare sguardi nuovi sul meraviglioso percorso dell’essere genitori e dell’essere figli: genitori e figli in cammino insieme!
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