Perchè sono sempre triste, nervosa e arrabbiata?
Perchè sono sempre triste, nervosa e arrabbiata?
Perchè sono sempre triste, nervosa e arrabbiata? La rabbia è un’emozione che molto spesso viene etichettata come qualcosa di negativo e spaventoso, perché può avere a che fare con un’espressione aggressiva, violenta e intensa. Ma un’espressione di cosa?
L’espressione di una sofferenza
La rabbia molto spesso è una sofferenza inespressa che chiede di essere ascoltata. Può essere una profonda tristezza che è stata schiacciata e nascosta, per paura di mostrarci deboli e fragili e per paura che, mostrandola, gli altri potessero farci del male, prendersi gioco di noi, ferirci. Ma quella tristezza è depositata lì, insieme ai bisogni che sentiamo che non hanno mai ricevuto risposta.
Perchè sono sempre triste?
A volte la rabbia è l’urlo di una persona che non si è sentita compresa, accolta, accettata, rispettata. Una persona che si è sentita sola, che ha sentito di dover fare tutto da sé, che ha sentito di non potersi fidare o affidare a nessuno e che nel profondo lo desidera intensamente. Tutti questi bisogni sono però qualcosa di molto delicato per la persona, qualcosa che non vuole esporre e portare agli altri, perché il timore è ancora una volta quello di rimanere delusa, di vedere che nessuno risponderà a quei bisogni. Allora a volte diventa preferibile nasconderli e mostrarsi forti e resistenti, mostrare che non si ha bisogno di nessuno per farcela. Però quella tristezza e quella sofferenza sono ancora lì e trovano il modo di esprimersi, attraverso la rabbia e l’ostilità.
Perchè sono sempre triste? La distanza
La rabbia può rivolgersi all’altro, visto come colui che non ha risposto ai nostri bisogni, che non li ha visti o non li ha capiti, o a se stessi, visti come persone di poco valore che non meritano di essere considerate. In questa affermazione di sé attraverso la rabbia si cerca di tenere distanti gli altri, per proteggersi e per evitare di essere feriti, quando l’unica cosa che si vorrebbe è quella di sentire qualcuno vicino che ci accolga e ci comprenda. Come un cane che si morde la coda, la rabbia tende però a tenere distanti gli altri, che possono esserne spaventati, rendendo difficile che avvenga qualcosa di diverso da ciò che la persona si aspetta e confermando quindi la sua idea che le persone sono disinteressate e inaffidabili.
Creare un ponte verso l’altro
Se ci permettessimo di esprimerla quella tristezza? Se a volte ci permettessimo di farci vedere vulnerabili invece che indistruttibili, umani invece che autosufficienti, fragili invece che intoccabili, se permettessimo all’altro di vedere le nostre lacrime e di sentire la nostra sofferenza, invece di allontanarlo con la nostra rabbia, cosa potrebbe vedere e sentire l’altro nella relazione con noi? Avrebbe sempre paura? Continuerebbe a pensare che non vogliamo aiuto da nessuno o che non ne abbiamo bisogno? O avrebbe la possibilità di sentire ciò che proviamo, di sentire il nostro bisogno di vicinanza, e trovare un suo modo di starci vicino?
ACCETTARSI!
Questo spesso è molto difficile perché viene vissuto come un affidare se stessi nelle mani di qualcuno che potrebbe gettare via ciò che di più delicato abbiamo. Ma forse alcune persone stanno lontane proprio perché le allontaniamo e permettergli di vedere qualcosa di noi permetterebbe loro di metterci qualcosa di loro, a piccole dosi, a piccoli passi, tenendo conto di con chi vogliamo farlo e quando. Forse trovare un modo per accettare noi per primi quei bisogni e per prendercene cura permetterà di trovare un modo per aiutare anche gli altri a farlo e considerare che ognuno lo farà a modo suo, nel migliore modo che può.
Se anche tu vuoi comprendere il senso della tua rabbia e trovare altri modi per comunicare con gli altri, chiamaci al 3404190915 oppure scrivi una mail info@quipsico.it
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