Come si chiama la paura di prendere decisioni?
Come si chiama la paura di prendere decisioni?
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Come si chiama la paura di prendere decisioni? Dare un nome preciso a questa tipologia di fobia non è semplice. Può essere definita “decidofobia”, ovvero una paura paralizzante di prendere decisioni. Tuttavia è una forma di paura che coinvolge altre emozioni, non solamente la paura, ad esempio anche la sofferenza e la rabbia. Rimanere bloccati in un circolo vizioso in cui non si riesce a prendere decisioni crea disagio e tristezza. In alcune situazioni diventa un vero e proprio peso, difficile da gestire.
Come si chiama la paura di prendere decisioni? La paura di sbagliare
La paura di sbagliare è connaturata all’animo umano, ma a volte può diventare bloccante. Per cercare di non sbagliare, al lavoro, in campo durante una partita oppure semplicemente durante una discussione con un amico, si evita di affrontare la situazione, ci si nasconde, si gira la testa. A livello fisico si percepisce una forte tensione, talvolta anche angoscia, con una sensazione di blocco che limita il potere decisionale. Il pensiero viaggia veloce, alimentando costanti dubbi che non conducono ad una soluzione ma solo a maggiore confusione.
Come si chiama la paura di prendere decisioni? La paura di non essere all’altezza
Quante volte vorremmo, di fronte a scelte importanti, essere in grado di assumere responsabilità e decisioni e dare così il nostro contributo. E invece poi ci blocchiamo per paura di non essere veramente all’altezza. Nello specifico, spesso il fatto di sentirsi poco in grado di prendere decisioni, può essere legato al fatto di vivere la situazione problematica con una bassa autostima. Affrontare la realtà con una sorta di “sabotatore interno”, che non ci fa prendere decisioni e ci blocca, diventa particolarmente invalidante. La tensione e le paure aumentano giungendo a generare anche veri e propri attacchi di panico.
La paura del giudizio
Viviamo in una società che si basa sul concetto di valutazione, spesso trasportato a giudizio. Quando sentiamo il peso del giudizio, il rischio è di rimanere bloccati. La soluzione più semplice è quella di trasformare questo concetto negativo in una possibilità. Un giudizio può diventare spunto di riflessione e crescita personale. Ma ovviamente può anche determinare una problematicità. Se ho paura di essere giudicato in maniera negativa, difficilmente prenderò decisioni “a cuor leggero”. Le altre persone possono essere vissute come minaccia, perchè temiamo la loro opinione. Il rischio in questi casi è quello di evitare qualsiasi possibilità di giudizio e le persone che potrebbero criticare il nostro operato. In questo modo forse ci tuteliamo nell’immediato, ma contemporaneamente rischiamo di interiorizzare il problema in maniera ancora più invasiva.
Paura di prendere decisioni, la rabbia e la sofferenza
La testimonianza che porto in questo paragrafo è di S. (nome di fantasia), una ragazza giovane di vent’anni, che riferisce di essere bloccata in ogni decisione importante. Si sente frustrata per non riuscire a scegliere, a concludere. In alcuni casi lei stessa la definisce pigrizia, in altri una forma di paura. Paura di crescere, di prendersi le proprie responsabilità, anche se paradossalmente, riflettendo durante le sedute, S. assume già molte scelte in maniera autonoma e responsabile. Ad esempio in ambito familiare gestisce già alcune problematiche che alla sua età non si possono considerare del tutto scontate. Tuttavia per alcune scelte personali si abbatte, non riesce a decidersi; ogni tanto prova anche rabbia, ma non in maniera tale da sbloccarsi e risolvere per se stessa ed il suo futuro.
La Terapia Breve Strategica e la paura di prendere decisioni
Nel caso di S. è stato di fondamentale importanza prendere in esame tutte le emozioni coinvolte. Superare sofferenza e rabbia è essenziale per favorire una presa di consapevolezza delle proprie capacità. Inoltre lo sblocco del processo decisionale è stato il passaggio chiave per cercare di rendere meno gravoso il momento di “presa di responsabilità”. Il percorso di Terapia Breve Strategica ha avuto come obiettivo il miglioramento di questa situazione, ovviamente senza intervenire direttamente sulle scelte, ma operando sul processo psicologico di presa di decisione. Le strategie applicate hanno fluidificato i processi di pensiero, rendendoli meno ossessivi e più funzionali.
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